BACK-GROUND CULTURALE DELLA NOSTRA ZONA

In questa sala ci sono tre spazi, dedicati ad altrettante tappe delle antiche civiltà che si sono succedute nel nostro territorio:


PRIMO STAND: L’ETA’ DELLA PIETRA E DEL FERRO E I PALEOVENETI

Il cammino della civiltà inizia nella notte dei tempi, quando per sopravvivere bisognava usare i pochi strumenti che la natura metteva a disposizione. Con il tempo l’uomo cominciò a rielaborare questi materiali grezzi, costruendo i primi attrezzi per la caccia e la vita domestica: nella vetrina sono esposti alcuni di questi caratteristici reperti litici: selci scheggiate i "chopper", raschiatoi, asce a mano e con manico. Poi, con l’età del ferro la pietra venne sostituita dai metalli e si cominciarono e costruire armi più robuste ed efficaci. Le macine e i mortai in legno che vedete non sono autentici, ma sono stati raccolti in aree culturali successive. Tuttavia sono esemplificativi perché molto simili a quelli che i nostri antenati costruivano. Gli archeologi, studiando le necropoli, hanno riscontrato che la dentatura degli antichi era molto consumata: questo perché solitamente usavano i denti come strumento e perché, mangiando i cereali macinati ingoiavano anche schegge di pietra.


I PROCESSI DI MACINAZIONE

Il processo più antico è quello del pestaggio con due pietre: una faceva da base, l’altra faceva da pestello. L’altra macina che vedete, dotata di due fori in superficie, era uno strumento più sofisticato con due movimenti integrati: pressione e rotazione. Il lavoro era così più efficace e meno faticoso. Inoltre, grazie ad una scanalatura circolare praticata nella pietra di base, la farina veniva convogliata direttamente in un contenitore posto davanti la macina I chicchi venivano inseriti nel foro in alto, mentre in quello laterale si inseriva un bastone che faceva da timone e permetteva la rotazione Quella tavola che vedete nell’angolo è un raro esemplare di slitta per trebbiare detta "triblum". Nel legno bucherellato sono state inserite prima le punte in selce e poi, in seguito, per usura della selce stessa, sono stati apportati dei rinforzi in ferro


SECONDO STAND : ROMANI NEL VENETO (II° sec A.C - IV° sec D.C.)

Le regioni venete ebbero grande sviluppo durante l’impero romano. Con la conquista dell’intero mondo allora conosciuto i romani assorbirono e divulgarono una cultura variegata e cosmopolita che poteva essere considerata la sintesi di tutte le precedenti civiltà del bacino mediterraneo. Tra le città di questa zona famose per una memoria romana (Aquileia, Opitergium, Palmanova..) c’è anche Quarto d’ Altino, importante crocevia fra la via Annia e la via Claudio Augusta. Il Dottor Cosulich, proprietario e fondatore di questo museo, condusse con il beneplacito della sovrintendenza dei beni culturali, degli scavi a quarto D’Altino e rinvenne un numero considerevole di anfore. Erano anfore di vari tipi e con diverse funzioni; la maggior parte di esse serviva alla conservazione e al trasporto degli alimenti (come cereali, olio e legumi) altre anfore invece, studiando la loro inconsueta posizione (collocate nel terreno con la bocca verso il basso) si è scoperto servissero alla bonifica del terreno. Funzionavano infatti da vasi di espansione: l’acqua piovana drenava nella terra e si raccoglieva in esse. Molti degli oggetti della vetrina provengono quindi da Quarto d’Altino, altri invece sono stati acquistati in Inghilterra; mentre qui in Italia infatti è proibito il commercio di reperti archeologici, lì queste cose si trovano sulle bancarelle dei mercatini. Possiamo ammirare: elementi casalinghi legati al lavoro e al mondo dell’educazione tra cui una serie di stili per incidere le tavolette di cera degli elementi per arcolai e alcune piccole cesoie chirurgiche; una serie di ami in bronzo, reperti di pavimentazioni con particolare reperto di pavimento musivo, serie di mattonelle, parte di tubo in piombo per il passaggio dell’acqua calda nelle abitazioni e alcuni pezzi di intonaco; nei due cestini in basso ci sono le cosiddette perle di terracotta: quelle a sinistra servivano per fare da zavorra alle reti, quelli a destra venivano utilizzati come contrappesi nei telai. Poi ancora una piccola macina per cereali, e monete di varie epoche. Questa pigna in pietra veniva messa sulle tombe degli uomini pii e illustri: la pigna infatti, proprio per la sua conformazione geometrica è considerata emblema della perfezione. Dalle foto sul muro possiamo veder che a volte questo cenotafi avevano dimensioni enormi. Assieme alla pigna, un altro emblema funerario pagano per contraddistinguere gli uomini meritevoli era la fiamma marmorea. Le altre immagini illustrano una serie di anfore fotografate ad Ercolano, una meridiana, conservata a Roma, e un altorilievo che raffigura due uomini al torchio, testimonianza importante di come le modalità di produzione degli antiche siano sopravvissute fino ai giorni nostri. Sulla destra un pezzo di embrice, utilizzato per la copertura dei tetti o delle tombe. La ruota che vedete è una ruota piena per carro: i romani conoscevano la ruota a raggi ma era più complessa e laboriosa da realizzare


TERZO STAND: LA REPUBBLICA DI VENEZIA (elementi di vita dal XVI° al XVIII° sec)

In questo stand è ricordato un altro periodo importante della nostra storia, rappresentato dal lungo dominio della serenissima repubblica di Venezia. La città lagunare, sviluppandosi dapprima con i suoi traffici marittimi, conquistò in seguito anche i territori della terraferma portandovi la sua solida organizzazione politica ed economica. Anche questo periodo è documentato da alcuni oggetti particolarmente significativi. Nella vetrina si vedono attrezzi per la misurazione delle granaglie, contenitori (non in peso ma in capacità), il braccio veneziano per la misura lineare, tutti oggetti che testimoniano la vocazione mercantile della città e la funzione unificatrice da essa esercitata nei territori. Ma ancora si può notare: Serie di vasellame in vetro, tipico della produzione veneziana, una serie di forchette, un’ urna per le votazioni usata nelle elezioni delle Arciconfraternite artigianali (votavano con delle biglie bianche o nere.) Piatti con il simbolo del Doge Orio o del leone stampigliato (usate per le frittelle nei banchetti); un lume per il cammino notturno (era ammanicato e poteva servire anche per accendere i lumi più alti), un bastone impreziosito con monete veneziane incastonate, serie di pentole per cucinare la frittelle


QUARTO STAND : LE CIVILTA’ DEL NORD (elementi di vita anglosassone)

Fin dai tempi più antichi le popolazioni venete entrarono in rapporti di scambio con le civiltà delle altre regioni del bacino mediterraneo e dei paesi nord-europei. L’entità di questo interscambio di costumi, comportamenti ed esperienze è testimoniata dalla grande varietà di reperti archeologici, alcuni simili, altri , nonostante la reciproca influenza, tipici e peculiari di una certa zona. La loro diversità, pur nella identità delle funzioni, li rende spesso a noi completamente irriconoscibili: alcuni di questi oggetti (specialmente quelli inglesi) non sono mai entrati a far parte dei nostri usi. Per documentare questa particolarità, questa sezione si è arricchita degli oggetti più curiosi per forma ed uso: Cominciamo dagli strumenti per la lavorazione dei campi: una seminatrice a girandola, una taglia-fieno, un taglia-torba (che si trova nella brughiera) ed uno strumento che pratica buchi nel terreno per mettere a dimora le piante. Poi una serie di strumenti per il caminetto:il primo a sinistra era usato come saliscendi per le pentole: altri esempi di saliscendi nella vetrina in alto a sinistra; Forbici per afferrare le cose da terra (per le dame con la gonna a telaio), arnese per stirare (al suo interno veniva inserita un’anima calda) togli-torsoli, strane falci dal manico arcuato. Questo attrezzo veniva posizionato davanti alla barca durante le fredde mattinate di pesca. In corrispondenza della testa veniva inserito un braciere che con il movimento della barca, irradiava un po’ di calore verso i pescatori. Ancora un affila coltelli (dotato di mola interna), suppellettili vari per la cucina , come piastre, spremi agrumi, uno saliscendi, una boule matrimoniale (ossia una bottiglia dell’ acqua calda), una ventola per attizzare il fuoco (anziché il nostro mantice), un taglia zolle di torba (la torba si trova nella brughiera).

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